Ed è proprio questo l’obiettivo di ogni azienda: raggiungere i risultati nel minor tempo possibile e con poche risorse.
L’idea del growth hacking si allaccia molto alle start up dove vige il concetto di crescita rapida e dove le risorse sono poche anche se è un’idea che attira molto le grandi aziende.
Il
growth marketing possiamo definirlo un web marketing creativo che fa uso dei principali strumenti di marketing tradizionale.
In altre parole sono due attività di marketing diverse che, utilizzando gli stessi canali SEO, SEM, email marketing, copywriting, blogging arrivando al risultato con tempi diversi.
Il
web marketing fa uso di campagne, che hanno una sua durata e utilizzano un certo budget,
il growth hacking fa uso di diversi esperimenti con tante piccole risorse, che arrivano ad una grande risorsa quando si raggiunge il risultato ottimale.
Questa tecnica di marketing richiede la presenza di una figura professionale, il growth hacker.
Ma chi è il growth hacker e quali competenze deve avere?
Innanzitutto deve avere una conoscenza del
marketing digitale, di nozioni di programmazione ed essere un creativo per riuscire a sviluppare e ricercare sempre delle innovative strategie di crescita per le aziende.
Infatti l’unico obiettivo dei growth hackers è appunto la crescita sviluppata attraverso un’attenta analisi di dati e una grande creatività non perdendo di vista quelli che sono i comportamenti degli utenti riguardo alle scelte da loro operate su determinati prodotti.
Tuttavia in questa sua ricerca di strategia si avvale di diversi strumenti che utilizza in base alla tipologia del prodotto o di categorie.
Tra queste oltre agli onnipresenti Google e Facebook i più utilizzati sono AdRoll, Trakio, BuzzSumo, Optimizely, Click to Tweet, AdEspresso, OptimizePress.
E poi ci sono le strategie che il growth hacker mette in atto:
SEO,
email marketing.
Split testing, il raffronto di due versioni dello stesso sito per vedere quale sia la migliore,
viral acquisition, cioè valorizzare le proprietà di un prodotto a tal punto che gli stessi utenti ne condividano le informazioni,
il paid acquisition, una forma di acquisizione a pagamento
il content marketing, la creazione di contenuti che vengono condivisi tramite i social.
In ultima analisi la figura del growth hacker è molto utile sia per una
start up che utilizza poche risorse e ancora alla ricerca di risultati, sia per le grandi aziende che possono sempre ambire a risultati maggiori di quelli raggiunti.